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  • Immagine del redattoreLucia

Scarabocchi, prati fioriti e cerchi sacri



Diceva Gianni Rodari: "Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo". È questa la frase che ha guidato il ritorno nel Bosco - nonostante la pandemia, le distanze e le mascherine - finalmente di nuovo live per il secondo livello. Non ci siamo abbracciate, ma avremmo voluto tanto farlo. Negli occhi, in ogni caso, abbiamo letto la gioia di chi ritrova casa per un attimo: una casa molto colorata, almeno per il tempo di un giorno.


Abbiamo disegnato seguendo la musica, abbiamo scarabocchiato, inventato nuovi alfabeti e ritratti con i simboli; abbiamo trasformato cerchi e punti in prati fioriti, abbiamo osservato con attenzione una foglia per poi disegnarla senza mai guardare il foglio; e alla fine abbiamo tracciato cerchi che rappresentassero un istante, un momento preciso – la bellezza del presente.


C’erano pennelli, tempere, acqua colorata, matite. C’erano gli sguardi bambini di chi da tempo non si permette di sprecare un foglio, c’erano il lusso di poter giocare, la meraviglia. Alla fine le mani erano sporche di blu oltremare e i cuori un po’ più ampi.


Il bosco è il percorso di incontro con la creatività. Si tiene un sabato al mese e la nuova edizione partirà in autunno. Intanto, se ti va, puoi dare un’occhiata ai Semi e alle Orchidee.


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