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Immagine del redattoreLucia

Rossetto blu e cappelli da cowboy



L’estate, per le fanciulle del Bosco, è stata intensa: un mare da conoscere anche per chi è nato ai piedi delle montagne, le arrampicate e i bagni di notte, la solitudine di un’isola, gli incontri la mattina presto in spiaggia, yoga per la prima volta, il tartufo e i borghi. Ci siamo ritrovate nel Bosco più rilassate, con nuove energie e un percorso insieme da concludere.

Abbiamo lavorato sulla determinazione e la costanza, sulla dedizione che serve per arrivare alla fine di un processo creativo. Abbiamo parlato di Mozart e della gomma vulcanizzata, abbiamo imparato a scrivere come se fosse questione di vita o di morte, abbiamo inventato storie passandoci il testimone, abbiamo trasformate una sedia in una scala verso la luna, abbiamo immaginato di scrivere indossando rossetto blu e cappelli da cowboy; e ci siamo chieste: ma alla fine, perché scriviamo?

Ci sono state risate forti e piene di vita, qualche lacrima – come sempre quando ne vale la pena; mandorle salate, pesche ripiene, fiori di campo e una voglia irrefrenabile di non fermarsi, di andare avanti, nonostante gli inciampi, i tremolii e le incertezze. C’erano zanzare, l’ultimo sole e la consapevolezza che siamo quasi alla fine del percorso. Ma, come ben sappiamo, ogni finale ha un nuovo inizio: e quell’inizio è dietro l’angolo.

Il bosco è il percorso di incontro con la creatività. Si tiene un sabato al mese e la nuova edizione partirà a novembre. Vieni anche tu?

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