top of page
  • Immagine del redattoreLucia

Il podio della meraviglia

Aggiornamento: 30 apr 2020

Una volta superato l’imbarazzo, quando finalmente ci si è messi d’accordo sul fatto che la creatività si può allenare, che può emergere e riemergere da dove si era nascosta, capita spesso che qualcuno mi chieda se ci sono libri che tentano di allenarla, di scovarla, di rianimarla come si rianima un muscolo che per un po’ si era quasi spento e ora guarda: la maratona, i cento metri, le Olimpiadi delle meraviglia. Ecco i tre libri che hanno cambiato la mia vita creativa (e non solo) e che spesso uso in classe, tra boschi, semi e orchidee.




La via dell’artista: perché insegna a ritrovare l’artista che è in noi, ricordandoci che non l’avevamo perso – solo dimenticato un po’ per strada, distratti da altro. È un percorso vero e proprio, ci si ritrova a cambiare il proprio sguardo e anche un po’ se stessi.


Big Magic: perché ci insegna come per tutti noi sia possibile essere creativi, se superiamo la paura di fallire, di sbagliare, di non essere all’altezza delle aspettative. È un inno alla creatività in quanto forza salvifica, che ci rende chi siamo davvero.


Scrivere zen: perché ogni capitolo è una finestra che si apre e che ci mostra uno spiraglio attraverso cui attivarci, ci fa venire voglia di metterci in gioco e una voglia matta di iniziare a scrivere attraverso ispirazioni, esercizi, parole sempre belle e giuste. Un grande classico.


Le mie copie sono tutte un po’ vissute e “Scrivere zen” perde pezzetti della copertina che un tempo era azzurra. Ma creare è anche questo: è un andare oltre, un cambiare forma, un assorbire scampoli di mondo per riversarli come nuova energia.

108 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page